Notes
Tristano meurt, (TM), Gallimard, Paris, 2004., p. 30 ; Tristano muore, Feltrinelli (I Narratori), 2004, « tutto gli sembrava insensato », p. 23.
TM, p. 56 ; « è il pezzo forte, nel tuo libro sarà il pezzo forte », p. 43.
Maurice Blanchot, L’Écriture du désastre, Paris, Gallimard, 1980, p. 86.
Au sens où l’entend J. Derrida. L’événement n’est événement que s’il est à la fois singulier et imposible, c’est-à-dire si on ne l’attend pas.
TM, p. 103; « Lo vedi, scrittore, vado su e giù nel tempo, è che vago, non, non so più cos’è l’ora e l’allora », p. 81.
J.-P. Goux, La fabrique du continu : Essai sur la prose, Seyssel, Champ Vallon, « coll. Recueil », 1999, p. 160.
TM, p. 15 ; « io devo scegliere un fatto, sopratutto un fatto che interessi quella vita di me che sei venuto a scrivere. Perciò sceglierò un fatto. Ma un fatto comincia con un fatto ? Scusami, sono confuso, non so spegarmi bene… », p. 12.
TM, p. 27 ; « Te la dirò un pezzo alla volta, magari, se ogni tanto mi viene in mento », p. 21.
Maurice Blanchot, op. cit., p. 98.
Ibid., p. 78
TM, p. 194 ; « Lo so, rispose il cipresso, non è per questo passato che sei venuto fin qui… sei venuto affinché il tuo vero passato lo dica la mia voce, perché tu non hai il coraggio di farlo, e così affidi a me, che predico il futuro, di predire ciò che essendo già stato non si potrà più cambiare… e allora ascolta… un giorno, molti anni fa, tu ti troverai in un bosco, fra le montagne, e sarà un’alba livida e fredda, e tu starai nascosto dietro una roccia con un mitra in mano », p. 154.
Philippe et Nancy, Jean-Luc Lacoue-Labarthe, L’absolu littéraire : théorie de la littérature du romantisme allemand, Paris, Éditions du Seuil, p. 107.
Walter Benjamin, Œuvres III, Gallimard, « Folio essais », Paris, 2000, p. 434.
Ibid., p. 434.
Gilles Deleuze, L’image-temps, Paris, Éditions de Minuit, « coll. Critique », 1985, p. 65.
TM, p. 57 ; «…perché, perché, perché. Sei venuto fin qui per sapere i perché della vita di Tristano », p. 45.
TM, p. 16-17 ; « la musica delle sfere di cui ti parlo è una grande musica, la suonano certi angeli che hanno immaginato i pittori della mia Toscana, e non ha una partitura fissa, perché sono sempre variazioni… variazioni, rispose quel giorno a Tristano quel soldato greco magro e smunto che stava seduto davanti a lui a tavolino di quel caffè di Plaka », p. 13. Nous soulignons.
TM, p. 14 ; « la vera vita, quella che si vive dentro », p. 11.
TM, p. 198 ; « questa voce che ti ha raccontato una vita come poteva, scusami, avrei voluto far di meglio, ma capirai… la vita non si racconta, te l’ho già detto, la vita si vive, e mentre la vivi è già persa, è scappata… sicché quello che hai sentito è un tempo resuscitato, ma non è il tempo di quel respiro che fu vivo, quello è un respiro irripetibile, si può solo raccontare, come un grammofono… », p. 157.
TM, p. 47 ; « A volte i ricordi sembrano di gelatina, le cose si appiccicano l’una sull’altra come disossate », p. 37.
TM, p. 65 ; « tu scrivi tutto, tutto, morfina o non morfina, raccogli tutto quello che puoi, i pezzetti scoppiati e anche le briciole, anche il mio delirio sono io… », p. 50.
TM, p. 53 ; « Scusa, discorsi senza costrutto », p. 41.
TM, p. 136 ; « la Storia è una creatura glaciale, non ha pietà di niente e di nessuno, quel filosofo tedesco che si suicidò in una pensioncina di confine fuggendo da Franco e da Hitler e da tutti e forse anche da se stesso aveva riflettuto troppo su questa dama riva di pietà che gli uomini corteggiano invano… », p. 108.
TM, p. 14.
« …perché, perché, perché. Sei venuto fin qui per sapere i perché della vita di Tristano. Ma nella vita non ci sono perché, non te l’hanno mai detto ?... perché scrivi ? O tu sei di quelli che cercano i perché, che vogliono mettere tutte le cose al loro posto ?... », TM, p. 45.
TM, p. 19 ; « Chi la conosce la malizia della materia ? Gli scienziati ? Voi scrittori ? Potete conoscere i meccanismi delle cose, ma il loro segreto non lo conosce nessuno », p. 15.
TM, p. 63 ; « Vai, Tristano, avanza verso le prede cadute, mettigli un piede sul petto e solleva in alto il tuo mitra in un gesto da trionfatore, vogliamo ricordarti cosi », p. 49.
TM, P. 98 ; « finiscono in merda », p. 77.
TM, p. 99 ; « Ero io che sognavo, pensa Tristano, combattevo contro nessuno, i fascisti non sono mai esistiti, me li immaginavo io… », p. 78.
TM, p. 135 ; « le monstruosità dei vincitori », p. 107.
TM, p. 135 ; « questo allegro secolo », p. 107.
TM, p. 63 ; « un tracciato strano, un disegno senza logica », p. 49.
TM, p. 155 ; « …devo aver fatto un sogno, ho sognato di Tristano… o forse era il ricordo di un sogno… o forse il sogno di un ricordo… o forse tutti e due… Ah, scrittore, che rebus… », p. 122.
« nella strana logica dei sogni », TM, p. 123.
TM, p. 158 ; « Tristano varca la porta e rientra nel sogno che stava sognando un attimo prima », p. 125.
TM, p. 159 ; « Che incubo… però questo non è un vero incubo, perché ora sono sveglio, dunque non ti stavo raccontando qualcosa ad occhi aperti, ogni tanto questo qualcosa mi lascia andare, come gli sono sfuggito ora, ma poi mi risucchia come se lo stessi vivendo davvero, guarda che non ti sto raccontando un incubo, ti sto raccontando una cosa viva, ci sono in mezzo, deve essere il miscuglio di tutti questi farmaci, e poi mi scoppia la testa, mi sta proprio scoppiando… Tristanuccio mio… », p. 125-126.
TM, p. 166 ; « un dolore sordo, continuo e senza bocca… », p. 131.
TM, p. 166-167 ; « era un rospo giallo e diventò un cane giallo con la testa fuori dalla terra dove stava sotterrato, a boca aperta… […] Si spiegava bene, la bestia, e Tristano capì subito che era il suo fratello… anzi, il suo specchio. E il mondo cominciò a girare. Stava pisciando contro la vigna, si pisciò sui piedi e provò l’ubriachezza di quando si capisce una cosa all’improvviso e ti viene la vertigine, sabbia su sabbia, quello in cui aveva creduto, il suo contributo per la libertà, una libertà sepolta nella sabbia fino al collo, grazie Tristano, sei stato proprio un bravo cagnetto da guardia, e ora abbaia se ti riesci, e se non ci riesci mordi il vento… Tristano guardava il rospo negli occhi e in quegli occhi c’era scritto tutto, e lui capì tutto, ma ormai era tardi, le bombe erano scoppiate, i morti erano morti, gli assassini erano in vacanza e la fanfara repubblicana suonava nelle piazze », p. 131-132.
TM, p. 67 ; « Tristano era alla ricerca di qualcosa o forse che il suo gargarozzo emetteva anelli concentrici di suono di chi è ormai nel mondo dei sogni ? Lo Ziegler, paziente, aspettava in silenzio. Dovrei parlare delle antiche tradizioni schnabelewopsesi, antropologica arcaica, dottore, grugniva Tristano, quasi geologia, e cosi partiva a volo raso su contre davvero incomprensibili », p. 53.
TM, p. 109 ; « amato più di un figlio », p. 86.
TM, p. 121 ; « il suo corpo è disperso in pezzi chissà dove, lacerato dalle furie », p. 95-96.
TM, p. 188 ; « a volte è così difficile distinguere fra crudeltà e giustizia », p. 149.
TM, p. 191 ; « In dreams begins responsability, ho fatto quello che mi chiedevi in sogno, un addio da Tristano », p. 153.
Jacques Derrida, Spectres de Marx, Paris, Galilée, 1993, p. 16.
Ibid., p. 16.
Jean-François Hamel, Revenances de l’Histoire. Répétition, narrativité, modernité, Paris, Éditions de Minuit, 2006, p. 13.
Jacques Derrida, Dire l’événement, est-ce possible ?, Paris, L’Harmattan, 2003.
Françoise Proust, L’Histoire à contretemps : Le temps historique chez Walter Benjamin, Paris, Les Éditions du Cerf, 1994 p. 41.
TM, p. 14.
TM, p. 84.
TM, p. 85 ; « E invece non te lo chiedo… da te non voglio nulla, non ho bisogno del tuo aiuto, me la cavo da solo », p. 67.
Gérard Genette, Figures II, Paris, Éditions du Seuil, 1979, p. 22.
TM, P. 116 ; « c’è un dattaglio a cui non hai pensato, e questo dettaglio scrivilo, perché ti ho chiamato apposta al moi capezzale », p. 91.
TM, p. 203 ; « Quando scriverà questa storia, se ne farà un libro, sul libro ci metta il suo nome, il mio non ce lo voglio, non voglio essere quello che racconta, voglio essere raccontato… », p. 161.
De l’édition originale comme de l’édition française.
TM, p. 199.
Jacques Derrida, Poétique et politique du témoignage, Paris, L’Herne, 2005, p. 14.
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